
In occasione della mostra interattiva “Osservatori del Cielo. Storie italiane di scienza, tecnologia e persone” la Biblioteca di Ateneo di Milano-Bicocca ti invita a partecipare alla Sfida Spaziale, un'occasione unica per esplorare nuovi mondi attraverso le pagine dei libri.
Come è andato il primo mese in orbita?
Il secondo tema della nostra sfida è dedicato alle tecnologie spaziali! Troverai saggi di divulgazione per scoprire come abbiamo conquistato lo spazio.
Leggi uno dei libri consigliati o uno a tua scelta e manda il tuo contributo creativo da giovedì 12 giugno alle 12:00 a giovedì 10 luglio alle alle 11.59.
Vota i tuoi contributi preferiti da venerdì 12 luglio fino a giovedì 7 agosto!
Ti interessa sapere come funziona, quali sono le categorie in gioco e come partecipare?
Scopri tutti i dettagli della Sfida Spaziale.
Ti aspettiamo a bordo!
Per informazioni scrivi a: promozionelettura@unimib.it
Dopo aver terminato la lettura, carica il tuo contributo creativo sul form online da giovedì 12 giugno alle 12:00 a giovedì 10 luglio alle alle 11.59.
Vota qui i tuoi contributi preferiti dalle ore 12 di venerdì 12 luglio fino alle 11.59 di giovedì 7 agosto!
Il tema del mese di giugno è Scienza in orbita: Divulgazione scientifica in tema di tecnologie spaziali.
Leggi i libri della bibliografia consigliata oppure lasciati ispirare da questi per sceglierne altri sullo stesso tema. Puoi prenderli nella nostra biblioteca oppure nella tua biblioteca di quartiere, come preferisci.
Non dimenticare poi di postare il tuoi commenti, partecipando così alla sfida, buona lettura!
Alessandro Aresu (direttore scientifico della Scuola di Politiche e consigliere scientifico di Limes), Raffaele Mauro (General Partner di Primo Space), I cancelli del cielo. Economia e politica della grande corsa allo spazio 1950-2050. LUISS University Press, 2022.
Il pianeta è nel pieno di una nuova corsa spaziale, dopo quella che ha impegnato gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica e ha costruito l’impalcatura tecnologica e l’immaginario del nostro mondo. Ora la conquista dello spazio coinvolge anche la Cina, che mira a contendere agli Stati Uniti oltre che il primato tecnologico anche quello sull’immenso ambiente che va oltre la terra, i mari e i cieli.
La corsa spaziale è doppia: la prima corsa è politica e militare, in quanto sia intelligence che sicurezza internazionale hanno nello spazio il loro settore strategico più importante, certi che dominare lo spazio significhi avere un enorme vantaggio competitivo militare e politico. La seconda è quella della space economy, e cioè legata all’industria spaziale, che oggi muove centinaia di miliardi e che continuerà a crescere nei prossimi anni.
Le tecnologie legate allo spazio sono sempre più legate alla nostra vita quotidiana, all’economia di internet, ai trasporti, alla tutela dell’ambiente. Si muovono investimenti da parte di governi, grandi imprese, istituzioni finanziarie, nuove startup e grandi imprenditori, come Jeff Bezos ed Elon Musk. Dalla Luna alla Stazione Spaziale Internazionale, dai satelliti a Marte, la frontiera spaziale è in continuo movimento: questo libro cerca di capirne e di analizzarne le direzioni.
Leopoldo Benacchio (ordinario dell’Istituto Nazionale di Astrofisica e docente all’Università di Padova), Corsa alla Luna: gli interessi in gioco fra scienza, geopolitica e space economy. Il Sole 24 ore, 2024.
Questo libro tratta del ritorno alla Luna. Vogliamo infatti andarci di nuovo e non solo con robot, ma con astronauti e questa volta per rimanerci stabilmente, strutturare abitazioni e laboratori e sviluppare un’economia lunare basata su ogni tipo di attività: dal turismo spaziale alla ricerca scientifica, dall’estrazione mineraria di elementi importanti per la tecnologia a tutto quanto potrà venire in mente una volta che saremo arrivati.
Questo significa anche dotare la Luna di tutti quei servizi che oggi la Terra riceve dallo spazio: costellazioni di satelliti per le telecomunicazioni, per il geo-posizionamento, per la sorveglianza e così via. In pratica, trasformare la Luna in una espansione della Terra. Dopo anni di apparente disinteresse, il nostro satellite è tornato così al centro della sfida tra le superpotenze, per le ampie ricadute della space economy sull’economia reale, ma soprattutto come il nuovo continente da conquistare prima degli altri e da cui sorvegliare e controllare la Terra.
Giovanni Caprara (editorialista scientifico del Corriere della Sera e docente di Storia dell’esplorazione spaziale al Politecnico di Milano), Storia italiana dello spazio: visionari, scienziati e conquiste dal XIV secolo alla stazione lunare. Bompiani, 2019.
La storia italiana dello spazio inizia alla fine del Trecento e ha un’accelerata dopo la Seconda guerra mondiale, quando la Marina e l’Aeronautica arruolano due scienziati tedeschi per sviluppare la tecnologia dei razzi, seguendo l’esempio degli inglesi, i primi a costruirli e a impiegarli a scopo bellico.
Sarà però Luigi Broglio, negli anni sessanta, a diventare il vero padre dello spazio italiano, realizzando il primo satellite “San Marco” per indagare l’atmosfera. Un¹avventura straordinaria per un’Italia coraggiosa che amava le sfide.
La nascita dell’Agenzia Spaziale Italiana nel 1988 darà il via a un vero programma di esplorazione su vari fronti di ricerca e all’importante collaborazione per la stazione spaziale internazionale.
La nuova edizione riveduta e aggiornata di questo libro documentato e appassionante racconta proprio questa storia, una storia che, sempre confrontata con le imprese di altre nazioni, ha generato nuova scienza, nuove tecnologie e favorito lo sviluppo del nostro paese a livello internazionale in un campo d’avanguardia.
Emilio Cozzi (giornalista italiano, tra i maggiori esperti italiani di economia e politica dello Spazio), Geopolitica dello Spazio: Storia, economia e futuro di un nuovo continente. Il saggiatore, 2024.
Geopolitica dello Spazio è il racconto di una corsa, invisibile ma ininterrotta da più di mezzo secolo, per il predominio politico ed economico dello Spazio.
Da quando la missione Apollo 11 ci ha permesso di immaginare davvero la nostra esistenza al di fuori dell’orbita terrestre, prima le nazioni più forti (Stati Uniti, Russia, Cina), poi le aziende e gli imprenditori più ambiziosi del mondo hanno capito che il centro del loro potere e il futuro dei loro investimenti non si trovava sulla Terra. I signori dell’universo hanno cominciato a occuparsi di agricoltura, medicina, turismo e finanza: dalle connessioni internet della Luna alla telemedicina orbitale, dalle estrazioni minerarie sugli asteroidi fino alle coltivazioni sui deserti di Marte, lo Spazio è diventato il luogo in cui è possibile cambiare le nostre vite quotidiane.
Antonio Ereditato (docente all’Università di Chicago e professore emerito presso l’Università di Berna), Guida turistica per esploratori dello spazio. Il Saggiatore, 2019.
Tutta la nostra storia è il racconto di un viaggio. Dalla caverna al bosco, oltre le montagne impervie, dentro il terrore degli abissi marini, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo da scoprire. Fino a quando anche la Terra ha iniziato a starci stretta, e abbiamo rivolto il nostro sguardo sognante lassù, verso il cielo. Ancora più su, mai sazi di conoscenza: l’immenso cosmo, l’irraggiungibile spazio extragalattico. Ma come arrivarci, lassù? Come diventare esploratori dello spazio, turisti dell’infinito?
Antonio Ereditato ci imbarca in questa traversata affidandosi alle possibilità della fisica. Ci guida nella costruzione di una caravella spaziale, assembla un equipaggio capitanato da un’intelligenza artificiale, mette in valigia la relatività einsteiniana, l’antimateria, le leggi fondamentali e gli esperimenti realizzati con gli acceleratori di particelle, scrivendo un libretto d’istruzioni comprensibile a tutti. Poi si parte: tappa dopo tappa, sull’imperscrutabile Luna, tra le stelle che illuminano i nostri sogni, a due passi dal Sole, sulla soglia perigliosa di un buco nero, oltre i confini del Sistema Solare, ai margini impossibili dell’Universo. A tu per tu con il mostro cosmico Sagittario A* – il Re della Galassia –, nel mezzo dello sconosciuto nulla, tra Andromeda e la Via Lattea, affacciati al finestrino della nostra navicella per ammirare per la prima volta ciò che non avremmo mai immaginato di vedere. Per fare infine ritorno sulla Terra quarantasette anni dopo, quando però, sul nostro pianeta, saranno trascorsi ben ventimila secoli. Cosa troveremo? Sarà la fine?
No, forse solo l’inizio di una nuova, inaspettata avventura.
Oriana Fallaci (giornalista italiana), Giorgio Bocca (giornalista italiano), Ruggero Orlando (giornalista italiano), La luna di Oriana, lo Sputnik di Giorgio Bocca e l'Apollo 13 di Ruggero Orlando. RCS periodici, 2009.
Numero de L'Europeo dedicato alle missioni lunari, che ripercorre gli eventi della storia con splendide immagini d'epoca e articoli dei giornalisti Oriana Fallaci, Giorgio Bocca, Ruggero Orlando.
Tommaso Ghidini (funzionario dell’Agenzia Spaziale Europea), Homo Caelestis: l’incredibile racconto di come saremo. Longanesi, 2021.
L’uomo del nuovo millennio avrà un rapporto del tutto nuovo con il cosmo in cui viviamo: l’Homo sapiens sapiens è pronto per diventare Homo cælestis.
Attraverso una suggestiva riflessione che ci condurrà lungo l’intero arco di vita di un essere umano – dal concetto di nascita a quello di morte, dall’idea di libertà a quella di amore – Ghidini racconta con lucidità visionaria, eccezionale passione e assoluta competenza il rapporto profondo di attrazione e sfida che lega da sempre l’uomo e lo spazio. La sua esplorazione, mentre tocca i misteri più affascinanti dell’Universo, ci svela molto di noi e della nostra storia, proiettandoci al tempo stesso verso un futuro che attraverso le sue parole sembra quasi di poter toccare con mano.
Anna Gregorio (professoressa associata di Fisica dell’Università degli Studi di Trieste), Il più bel satellite della mia vita: alla ricerca delle origini dell'Universo. Scienza Express, 2011.
Il libro racconta la storia del satellite Planck, ultimo prodotto dell’Agenzia Spaziale Europea, con un occhio particolare: quello di una persona che ha partecipato e ha vissuto le emozioni di Planck dall’interno, cercando di combinare la passione per la scienza e la normale (o quasi) vita familiare.
Una vicenda che mostra che essere uno scienziato è una possibilità unica nella vita per le opportunità e le soddisfazioni che ti può offrire.
Umberto Guidoni (astronauta), Dalla Terra alla Luna: il progetto Apollo 40 anni dopo. Di Renzo editore, 2011.
È il 20 luglio del 1969: alle 15:17 ora di Houston, due astronauti americani, Neil Armstrong e Buzz Aldrin sono appena allunati. Sono passati oltre 40 anni dal primo sbarco sulla Luna, un evento ormai entrato nei libri di storia.
Umberto Guidoni, il primo europeo a mettere piede sulla stazione spaziale internazionale, racconta alle nuove generazioni – che hanno solo sentito parlare di quell’impresa e l’hanno vista solo in immagini di repertorio – il ricordo indelebile della “notte della Luna”, che ha segnato la storia della conquista della spazio. Avventurarsi oltre la Terra, ci dice Guidoni, ci aiuta a conoscere meglio noi stessi e ad amare e rispettare il nostro pianeta, per il momento unica “oasi abitabile” nell’universo.
Chris Impey (distinguished professor di astronomia all’Università dell’Arizona), Il futuro nello spazio. Codice Edizioni, 2016.
La storia dell’uomo potrebbe essere letta come un continuo “andar via di casa”: dai primi Homo sapiens che lasciarono l’Africa 200.000 anni fa alle frontiere più avanzate della ricerca spaziale, che Chris Impey ci racconta in questo libro.
Oggi l’istinto irrinunciabile della scoperta si traduce in uno scenario da fantascienza, a cui enti governativi ma anche aziende private lavorano da anni: ascensori spaziali che sostituiscono i razzi a un decimo del costo, esperimenti di sospensione e rianimazione della vita per viaggi nel cosmo lunghi decenni, vele solari che permettono letteralmente di navigare nello spazio. Il futuro nello spazio ci mostra come i viaggi stellari non saranno più una prerogativa esclusiva dei militari o della NASA, ma il logico destino delle generazioni a venire. Perché continuare l’esplorazione significherà garantirci la sopravvivenza.