Giovedì 18 settembre alle 18.00 presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca si terrà l’evento “I pianoforti dei grandi compositori: un viaggio musicale tra suoni del passato e del presente.”
Il pianista Carlo Balzaretti proporrà un insolito e affascinante itinerario musicale attraverso la storia del pianoforte, ascoltando, grazie all’utilizzo del pianoforte Yamaha Avant Grand N3X, le sonorità di dieci strumenti iconici: da un fortepiano A. Walter simile a quello utilizzato da Mozart, fino al moderno Yamaha CFX, passando per esemplari storici come J. Dohnal, J. Broadwood, Bösendorfer, C. Graf, I. Pleyel, J.B. Streicher, S. Erard, Blüthner e Grotrian-Steinweg.
Scopriremo che il pianoforte non è sempre stato così come lo conosciamo oggi; dai clavicordi, primi strumenti a tastiera con corde percosse da martelletti, ai gran coda di oggi, la sua voce, il suono, il timbro e la potenza si sono continuamente modificati di pari passo con l’evoluzione delle sue caratteristiche costruttive, degli spazi dedicati alla fruizione della musica e dei gusti del pubblico.
I partecipanti avranno l’occasione di vivere un’esperienza sonora “dal vivo” unica, in grado di ricreare fedelmente le caratteristiche timbriche di straordinari strumenti.
La partecipazione è gratuita e aperta a tutti/e. E’ gradita la prenotazione tramite form online.
Carlo Balzaretti, personalità musicale poliedrica, ha iniziato in giovanissima età l’attività concertistica, tenendo numerosissimi recitals pianistici, prendendo parte a trasmissioni televisive per la Rai, sviluppando un’ampia discografia e svolgendo un significativo ruolo nell’ambito dell’istruzione e della diffusione della musica classica in Italia.
Vincitore di primi premi assoluti in diversi concorsi nazionali (Osimo e Bologna) ed internazionali, tra i quali il "Maria Canals" di Barcellona in cui è risultato primo vincitore assoluto nel 1982, nel 1986 è stato scelto a rappresentare l'Italia, quale unico concorrente italiano, al Concorso "Eurovision Young Musicians" di Copenhagen. Ha egualmente rappresentato l'Italia, alle rassegne "Concerti per l'Europa" del 1989 e del 1990 organizzate dalla CEE e trasmesse via satellite dalla RAI.
Ha suonato in buona parte d’Europa, in Asia e negli USA, partecipando a numerosi Festival internazionali (Bergamo e Brescia, "Festa Musica Pro" di Assisi e Orvieto, Maggio musicale Fiorentino, Festival internazionale Mozart 2004, "G.O.G. di Genova", Gioventù Musicale d’Italia dal 1984, Salle Gaveau-Parigi, "the Master Concert Series" in Roma, Acc. Chigiana di Siena, Società del Quartetto-Bergamo, Ente Teatro Comunale di Treviso, Teatro Olimpico di Vicenza, Filarmonica Laudamo-Messina, Ass. "Pro Musiciens" di Ginevra", Festival di Santander e Granada (Spagna), Stagione della Sala Greppi di Bergamo, “International piano Festival Bejing”, Angelicum, Pomeriggi Musicali, Serate Musicali di Milano, Bruxelles, Rey Concert Hall in Istanbul, the National Concert Hall in Taipei-Taiwan nel 2001, nel 2002 e nel 2013, Wigmore Hall-Londra nel 2006, Festival U.Giordano nel 2009 e nel 2010, Festival internazionale di Toledo nel 2010, Varna State Philharmonic Orchestra, Stagione dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo 2010-12-14, Festival F. Liszt-Bellagio nel 2011; nel 2013 ha debuttato in Giappone-Tokyo alla Bunkyo Civic Hall; nel ‘14 ha tenuto una tournée in Brasile e in Taiwan, suonando nella celebre Taipei National Concert Hall e nel 2018 e 2019 all’International Music Festival di Hong Kong.
Dal 2007 è Direttore presso Conservatori italiani (Brescia, Como e Gallarate).
Le interpretazioni pianistiche saranno realizzate attraverso l’impiego di strumenti storici di pregio e l’adozione di tecnologie avanzate basate su modelli a campionamento fisico. In particolare, verranno utilizzati campionamenti virtuali di ultima generazione, in grado di riprodurre con altissima fedeltà tutti i parametri del suono, grazie all’uso del software Pianoteq sviluppato da Modartt.
Su questa piattaforma, Carlo Balzaretti conduce da oltre dodici anni un’intensa attività di ricerca storica e tecnologica, che integra aspetti fisici, scientifici, estetici e musicologici, con l’obiettivo di valorizzare l’autenticità interpretativa attraverso l’innovazione digitale.
L’impiego di questa tecnologia permetterà agli ascoltatori di apprezzare le specificità timbriche dei fortepiani storici – dal Walter utilizzato da Mozart, allo Streicher del Classicismo viennese, fino ai pianoforti prediletti da Schumann e Brahms.
Il pianista potrà intervenire su una vasta gamma di parametri “fisici” del suono, tra cui l’altezza del diapason, i sistemi di accordatura storica, il punto di battuta dei martelli e l’intonazione della martelliera, modellando così l’esperienza sonora in base al contesto storico e stilistico di riferimento.
Grazie a questa innovazione, il suono viene generato in tempo reale durante l’esecuzione, tenendo conto dei molteplici fattori che contribuiscono alla complessità e alla vitalità del pianoforte: dall’interazione tra le corde all’uso dei pedali, fino alla risonanza della tavola armonica.
Il restauro digitale dei pianoforti, una tecnologia sperimentale e altamente innovativa, è frutto delle recenti ricerche condotte presso l’Istituto di Matematica di Tolosa (Francia). Attraverso modelli matematici e fisici, tale tecnologia consente di ricostruire digitalmente le note mancanti di strumenti danneggiati, partendo da registrazioni di note ancora integre e funzionanti.
È indubbio che le caratteristiche timbriche e meccaniche dei diversi strumenti abbiano avuto un ruolo determinante nel processo compositivo dei grandi autori della tradizione musicale colta. L’utilizzo di questi strumenti storici rappresenta, inoltre, un’opportunità preziosa per comprendere più a fondo la letteratura pianistica, in relazione diretta con l’evoluzione organologica dello strumento a tastiera.