GFCM 2022
Le donne nel cinema muto: da dive a registe
Tra settembre e novembre 2022 la Biblioteca di Ateneo ospiterà, nell’ambito del Gran Festival del Cinema Muto, tre cine-concerti ed un quarto evento di presentazione di una nuova collana di DVD.
Gli appuntamenti rientrano nel percorso Bbetween 2022 Media - Le donne nel cinema muto: da dive a registe dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca finalizzato all'accrescimento e alla valorizzazione delle competenze trasversali degli studenti, del personale docente, tecnico e amministrativo e dei cittadini.
Le proiezioni si terranno presso l’Auditorium Guido Martinotti (edificio U12, via Vizzola 5, Milano) e presso l’aula 7 dell’edificio Agorà (edificio U6, Piazza dell'Ateneo Nuovo 1, Milano) e, l’ultimo incontro, presso la Biblioteca di Ateneo, Sede centrale (edificio U6, Piazza dell'Ateneo Nuovo 1, Milano) dell’Università di Milano-Bicocca.
Ogni cine-concerto prevede la proiezione di un film muto e l’esecuzione dal vivo delle musiche originali composte da Rossella Spinosa.
Rossella Spinosa è compositrice per il cinema muto, riconosciuta a livello internazionale. Ha musicato ad oggi oltre 100 pellicole del non sonoro, con partiture per orchestra, ensemble e pianoforte solo, che hanno ricevuto unanimi consensi di critica e pubblico. Invitata da Istituzioni e Università di tutto il mondo ad insegnare Composizione per il cinema muto, ha ricevuto nel 2021 anche nuova commissione dal Centro Tchaikovskji di San Pietroburgo per la composizione di una nuova colonna sonora per La Corazzata Potemkin di S. Eizenstein per orchestra sinfonica che vedrà la prima esecuzione il prossimo 15 settembre a San Pietroburgo, a cura dell'Orchestra del Governatorato di San Pietroburgo, con diretta streaming in Italia.
La partecipazione a tutti gli appuntamenti è gratuita.
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Auditorium Guido Martinotti
Regia: Elvira Notari; produzione: Dora Film; durata: 60 min.; sceneggiatura: Elvira Notari; fotografia: Nicola Notari; scenografia: Nicola Notari; interpreti e personaggi: Eduardo Notari: Gennariello; Rosè Angione: Nanninella; Antonio Palmieri: marito di Nanninella
Porteremo in scena una regista donna, Elvira Notari, con “A’ Santanotte”, tra le sue pellicole più importanti, uno dei rari film tuttora visibili tra quelli diretti da Elvira Notari alla Dora Film e un esempio particolarmente rappresentativo della sua produzione. Il film viene presentato in una copia a colori ricavata nel 2008 da due diversi elementi: un controtipo bianco e nero depositato presso la Cineteca Nazionale e una copia nitrato, con indicazione delle colorazioni, ritrovata presso gli archivi della George Eastman House. Rosé Angione, una delle attrici uscite dalla scuola di recitazione di Elvira Notari, vi interpreta il ruolo di Nanninella, una ragazza sfruttata e maltrattata dal padre, che lei mantiene con il suo salario di cameriera. Costretta a sposarsi con un uomo che non ama nel disperato tentativo di salvare il suo innamorato da un’accusa di omicidio, Nanninella è destinata a una fine tragica, che spinge i toni patetici del film fino a un vero e proprio apice parossistico: pugnalata nel giorno del suo matrimonio, in abito da sposa, nella migliore tradizione della sceneggiata napoletana. In questo “dramma popolare passionale” (come recita il sottotitolo) che fu uno dei più grossi successi della Dora Film, recita anche il figlio di Elvira e Nicola Notari nel ruolo di Gennariello, presenza fissa in quasi tutti i loro film, vera e propria ‘maschera’ seriale del melodramma notariano. Un particolare interesse rivestono le riprese in esterni, di sapore quasi documentaristico, che collocano la sventurata storia di Nanninella nel contesto della Napoli popolare del tempo. Ma il film colpisce soprattutto per l’inusuale prospettiva che fornisce sulla vita delle donne appartenenti agli strati più poveri e disagiati della società, quasi un atto d’accusa lanciato contro la violenza della cultura patriarcale.
Alla proiezione del film sarà affiancata la lezione della scrittrice Flavia Amabile, che presenterà il suo ultimo libro “Elvira”, dedicato proprio alla figura della grande regista.
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Aula 7 dell’edificio Agorà
Titolo originale: Мать Mat'; Paese di produzione: Unione Sovietica; Anno: 1926; Durata: 90 min; Dati tecnici: B/N; rapporto: 1,33:1; film muto; genere: drammatico; regia: Vsevolod Pudovkin; soggetto: dall'omonimo romanzo di Maksim Gor'kij; sceneggiatura: Natan Zarki; casa di produzione: Mežrabpom-Rus'; fotografia: Anatolij Golovnja; scenografia: Sergej Kozlovskij; interpreti e personaggi: Vera Baranovskaja: Pelageja Vlasova, la madre; Aleksandr Čistjakov: Michail Vlasov, il padre; Nikolaj Batalov: Pavel Vlasov, il figlio; Ivan Koval'-Samborskij: il giovane organizzatore di scioperi; Anna Zemcova: la ragazza rivoluzionaria; Vsevolod Pudovkin: agente di polizia
Un secondo appuntamento sarà dedicato al film “La Madre”, film muto del 1926, diretto da Vsevolod Pudovkin. Il soggetto è liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Maksim Gor'kij. Qui l’intera pellicola è incentrata su una figura femminile, ovvero Palageja Niloyna (interpretata dalla grande Vera Baranovskaya), vedova di un operaio alcolizzato ucciso in uno scontro a fuoco in fabbrica. La vicenda si svolge in Russia nel 1905. Michail e Pavel Vlasov, padre e figlio, hanno posizioni politiche opposte: il figlio Pavel è un rivoluzionario, mentre il padre Michail, un alcolizzato, entra a far parte di un gruppo di Centurie nere che il padrone di una fabbrica ha assoldato per sventare uno sciopero organizzato dai rivoluzionari. Nei disordini che ne seguono, Michail resta ucciso, mentre a seguito della segnalazione di un confidente della polizia, la casa di Pavel viene perquisita senza successo. La madre Pelageja, credendo di favorire la posizione del figlio, consegna alla polizia le armi che Pavel nascondeva in casa. Pavel viene arrestato, processato e condannato ai lavori forzati. Durante la sua detenzione, Pelageja si trasforma in una vera e propria icona rivoluzionaria. Il film nel 1958 è stato classificato dai critici a Bruxelles tra i 12 migliori film della storia del cinema.
Alla presentazione del film sarà affiancata la lezione della Prof.ssa Annamaria Poli, che approfondirà le tematiche presentate nel film di Pudovkin, con una particolare attenzione al ruolo femminile nel film e nell’età della produzione filmografica in questione, nonché alla tecnica di montaggio di Pudovkin, importante regista della squadra sovietica.
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Aula 7 dell’edificio Agorà
I film presentati saranno tre cortometraggi con la presenza di Charlie Chaplin, ovvero “Caught in a Cabaret”, “Mabel's Busy Day”, “Mabel's Married Life”.
“Caught in a Cabaret” 1914 (Charlot falso barone); lingua originale inglese; paese di produzione: Stati Uniti d'America; durata: 23 min; dati tecnici: B/N; rapporto: 1,33:1; film muto; genere: comico; regia: Mabel Normand; sceneggiatura: Mabel Normand, Charlie Chaplin; produttore: Mack Sennett; casa di produzione: Keystone Pictures Studio; distribuzione in italiano: Stefano Pittaluga; fotografia: Frank D. Williams; prima visione: 27 aprile 1914 negli Stati Uniti; prima visione in Italia: 7 novembre 1918; interpreti e personaggi: Charlie Chaplin: Charlot; Mabel Normand: Mabel; Harry McCoy: spasimante di Mabel; Chester Conklin: cameriere; Edgar Kennedy: proprietario del caffè.
“Mabel's Busy Day” 1914 (Mabel e Charlot venditori ambulanti); lingua originale: inglese; paese di produzione: Stati Uniti d'America; durata: 13 min; dati tecnici: B/N; rapporto: 1,33:1; film muto; genere: comico; regia: Mack Sennett; sceneggiatura: Charlie Chaplin, Mabel Normand; produttore: Mack Sennett; casa di produzione: Keystone Pictures Studio; distribuzione in italiano: Stefano Pittaluga; fotografia: Frank D. Williams; prima visione: 13 giugno 1914 negli Stati Uniti; prima visione in Italia: 9 ottobre 1916; interpreti e personaggi: Mabel Normand: Mabel; Charlie Chaplin: mascalzone; Chester Conklin: sergente di polizia
“Mabel's Married Life” 1914 (Mabel si marita); lingua originale: inglese; paese di produzione: Stati Uniti d'America; durata: 17 min; dati tecnici: B/N; rapporto: 1,33:1; film muto; genere: comico; regia: Mack Sennett; sceneggiatura: Charlie Chaplin, Mabel Normand; produttore: Mack Sennett; casa di produzione: Keystone Pictures Studio; distribuzione in italiano: Caesar Film; fotografia: Frank D. Williams; montaggio: Charlie Chaplin; prima visione: 20 giugno 1914 negli Stati Uniti; prima visione in Italia: 3 aprile 1916; interpreti e personaggi: Charlie Chaplin: marito di Mabel; Mabel Normand: Mabel; Mack Swain: Wellington: Eva Nelson: moglie di Wellington; Hank Mann: duro al bar
Il terzo appuntamento sarà dedicato ad un’altra donna, ovvero Mabel Normand, attrice, sceneggiatrice, regista e produttrice statunitense. Mabel Normand fu indiscussa regina della commedia durante gli anni pionieristici del muto. L'appellativo di Charlot femmina, seppur riduttivo, rende il valore del personaggio, una tra le prime grandi dive del cinema, protagonista di una carriera sfolgorante e maledetta. Fu la seconda donna, dopo Alice Guy, a creare il proprio studio cinematografico, il Mabel Normand Feature film company, nel 1916. Presenteremo proprio due comiche con la presenza anche di Charlie Chaplin.
Alla presentazione del film sarà affiancata la lezione a cura del Prof. Paolo Castelli, che approfondirà gli aspetti critici della regia di Mabel Normand e del ruolo giocato da Charlie Chaplin nella collaborazione con la Normand e nella stessa produzione filmografica presentata con la sonorizzazione dal vivo, in prima esecuzione con l’Orchestra Cantelli proprio il 9 novembre.
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Biblioteca di Ateneo, Sede Centrale
L’ultimo appuntamento, il 14 novembre, sarà invece dedicato alla presentazione della Nuova Collana a cura del Direttore della Cineteca Umanitaria, con sede legale a Milano e operativa a Cagliari, ovvero il dr. Antonello Zanda. L’antologia di DVD prodotti dalla Cineteca, con le musiche originali di Rossella Spinosa, sarà presentata agli studenti con spiegazione delle tecniche di restauro, registrazione e sincronizzazione delle pellicole, pubblicazione e promozione di una Collana cinematografica.
I Dvd presentati saranno: “Der Golem” di P. Wegener e C. Boese (1920), “Assunta Spina” di Francesca Bertini e Gustavo Serena (1915) e “La Corazzata Potemkin” di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn (1925).
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