Edizione 2024: Diverso da me?
L'Area Servizi Culturali e Documentali – SCUDO nel 2024 ha indetto la settima edizione del concorso letterario dal titolo: “Diverso da me?”.
Il racconto doveva trattare il tema della diversità (generazionale, di genere, culturale o di origine), dell’incontro tra persone diverse ed essere ambientato in un quartiere.
La finestra temporale per iscriversi al concorso è stata aperta dal 2 settembre al 15 ottobre 2024.
La sesta edizione ha visto la partecipazione di 181 persone, di cui 134 studenti, 37 soggetti esterni all’Ateneo e 10 componenti del personale dell’Università.
I racconti vincitori sono stati:
- 1° Classificato: “Un incrocio” di Caterina Sormani;
- 2° Classificato: “Ehi, Pirandello!” di Pietro Zacchi;
- 3° Classificato: “Nebbia di Bicocca” di Alessandro Zanetti.
Premio Speciale per racconti ambientati nel quartiere Bicocca:
- “La collina dei ciliegi” di Davide Gregori
- “Di-versi” di Flavia Fornili.
Il 5 dicembre 2024 sono stati premiati i vincitori alla presenza del Prorettore Giampaolo Nuvolati e di altri componenti della Commissione valutatrice del concorso.
Valutazioni della Commissione
1° Classificato: “Un incrocio” di Caterina Sormani
“Un incrocio” è un racconto fresco e originale che sceglie parole semplici e concrete per descrivere uno stralcio di vita quotidiana in un’afosa estate di Milano. Lo scenario, estremamente realistico, permette al lettore una completa immersione nella storia, tanto da sentirsi parte della stessa. I personaggi protagonisti vivono un frangente di pochi minuti e lo filtrano da tre differenti punti di vista, dando voce a ricordi, ambizioni ed esperienze personali. In questo modo, il tema della diversità attraversa varie dimensioni, da quella generazionale a quella socio-culturale e di genere. E l’incontro in un quartiere come tanti diventa il punto di partenza per riflessioni sempre attuali.
2° Classificato: “Ehi, Pirandello!” di Pietro Zacchi
Il racconto “Hei, Pirandello!” accompagna il lettore nel cuore della Bicocca intesa come quartiere e come università. Chi legge viene portato per mano dal protagonista che descrive con efficacia la quotidianità di una vita semplice come tante, complessa più di molte: gioie e dolori, fatiche e soddisfazioni… Solo alla fine si scopre che Pirandello non è uno studente come gli altri o forse sì. Da vicino diventa difficile distinguere normale e speciale, uguale e diverso. La differenza è un valore soprattutto quando costruisce ponti, riduce le distanze, genera empatia e attiva comunità.
3° Classificato: “Nebbia di Bicocca” di Alessandro Zanetti
Il racconto “Nebbia in Bicocca” tratta il tema della diversità per come può prendere corpo a seconda del periodo storico. Nella nebbia immaginifica della Bicocca si snocciolano gli eventi che hanno caratterizzato il quartiere: dalla Battaglia del 1522 – che vedeva le forze milanesi di Francesco II Sforza, sostenute dalle truppe imperiali di Carlo V, lottare per la riconquista del Ducato di Milano nelle mani dei Francesi dal 1515 – fino alle lotte operaie del ‘900 in una delle aree più industrializzate di tutto il Paese. Per arrivare ai giorni nostri, anch’essi segnati da forme di conflitto dove la diversità assume connotati differenti ma resta sempre alla base del fare comunità piuttosto che generare individualismi.
Premio Speciale per racconto ambientato nel quartiere Bicocca: “La collina dei ciliegi” di Davide Gregori
Il racconto “La Collina dei Ciliegi” è un'opera poetica e toccante che, attraverso una narrazione intima e nostalgica, esplora i legami umani e la condivisione durante il periodo della pandemia. La figura di Enrica rappresenta un simbolo di resilienza e connessione intergenerazionale, trasformando la collina in un luogo magico di incontro. La prosa alterna malinconia e gioia, mentre il tema centrale del ricordo e della memoria si intreccia con l’importanza dei libri e delle dediche. Il finale dolceamaro lascia al lettore una sensazione di bellezza, nostalgia e gratitudine.
Premio Speciale per racconto ambientato nel quartiere Bicocca: “Di-versi” di Flavia Fornili
Di-versi è un racconto, con un viraggio fantastico, che declina il tema della diversità in maniera originale, a partire dal titolo, che gioca su una risemantizzazione della parola “diversi”: spezzandolo con un trattino dopo la prima sillaba, il termine non indica più persone non uguali, ma persone che si affidano “al potere vitale delle parole”, che scelgono, per essere identificati, ognuno un componimento poetico. In un Quartiere di una Città non nominati, suggestivamente descritti e facilmente riconoscibili nella Bicocca e Milano, i “di-versi” (che scoprono di essere tali incominciando a incespicare camminando e alcuni poi a sparire) si incontrano e si alleano, per resistere e contrapporre fantasia e creatività a paure e pregiudizi.